Visita al prigioniero n° 747

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view post Posted on 7/9/2009, 23:04
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† Serpeverde †
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La Corte dei Miracoli

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Era una notte buia e fredda, grosse nuvole cariche di pioggia ricoprivano il cielo, nascondendo la luna ed ogni stella.
Una donna ed un ragazzo avvolti dai loro lunghi mantelli per proteggersi dal gelo arrancavano lungo lo stretto ponte che conduceva alle prigioni di Azkaban. La donna sembrava elettrizzata e tracinava frettolosa il ragazzo dietro di sè tenendolo per il polso.
- Tuo nonno sarà così felice di vederti, Jen! - continuava a ripetergli lei da quasi tutto il trafitto, tanto che ormai il giovane nemmeno la ascoltava più.
Si limitava a seguirla, silenzioso, e non molto convinto in realtà. Aveva la vaga idea che suo padre si sarebbe arrabbiato molto quando avrebbe scoperto di quella visita, ma come avrebbe potuto rifiutare davanti a tutto quell'entusiasmo che la donna gli aveva mostrato mentre lo pregava di accompagnarla?

La sentinella di guardia riconobbe subito la donna, faceva visita al prigioniero n° 747 almeno una volta a settimana da più di 10 anni ormai. La salutò con un cenno del capo lasciandola passare assieme al ragazzino che si portava dietro, senza una parola e senza un sorriso. Non che qualcuno dei due se li aspettasse comunque.
La donna fece strada al nipote fino ad una stanzetta per le visite, all'interno della quale vi erano solamente un tavolino con tre sedie, una ad un capo e due all'alto. La donna si mise seduta per primo ed invitò con un gran sorriso il nipote e sedersi accanto a lei.
Jennifer si accomodò senza fiatare ed entrambi rimasero in attesa.

Erano ora in attesa del prigioniero, e Jennifer osservava sua nonna Narcissa studiandola con lo sguardo.
Solitamente in casa era sempre trasandata e fiacca, come non avesse alcuna voglia di curare il proprio aspetto o semplicemente di vivere; ora invece era pimpante, elegantissima e bellissima. Sembrava addirittura almeno 20 anni più giovani di quel che effettivamente non fosse, anche se il ragazzo sospettava avesse usato qualche pozione per ottenere quell'effetto.
Era come se le visite a quell'uomo fossero rimaste ormai la sua unica ragione di esistere. Doveva amarlo davvero molto.

Passarono una manciata di minuti di silenziosa attesa, fino a che la porta si aprì nuovamente ed una sentinella scortò dentro un uomo. Era un vecchio con la barba e lunghi capelli, sporco, magro e dai vecchi abiti lisi. Il ragazzo stentò a riconoscere in quell'uomo i maestosi e regali ritratti che sua nonna gli aveva sempre mostrato di lui e che teneva appesi alle pareti delle proprie stanze.
- Conosci le regole Narcissa, solo 10 minuti. - le ricordò la sentinella, come se ce ne fosse stato bisogno, dopo di che uscì chiudendo la porta alle proprie spalle e lasciando i tre da soli.

Narcissa si alzò raggiante e corse ad abbracciare suo marito - Lucius, mio amore! Come stai tesoro? -
Ma l'uomo la allontanò in malo modo, infastidito, odiava che lei andasse a trovarlo, odiva che chiunque andasse a trovarlo così da poterlo vedere in quello stato. I suoi occhi di ghiaccio si poggiarono sul ragazzo seduto al tavolo e lo studiarono per un momento, poi la sua voce roca dagli anni senza aver nessuno con cui poter parlare si fece sentire - Chi è? - domandò alla moglie indicandolo con il capo,
- E' Jennifer... tuo nipote! Ha insistito tanto per venire a trovarti! - esclamò allegramente la donna in risposta.
Jennifer alzò un sopracciglio a quell'affermazione *E chi è che avrebbe insistito? Ma semi ci hai trascinato a forza...* pensò, ma non disse nulla, non ce ne fu bisogno. Il suo sguardo incrociò quello di Lucius e comprese che aveva capito che quella detta da Narcissa non era la verità, non sembrava però importargli molto.
Gli occhi di suo nonno brillavano di una luce che Jennifer non comprese. Lucius si avvicinò al tavolo e si sedè di fronte a lui, studiandolo più che osserverlo.
Ora che i loro sguardi erano incatenati, e Jennifer riconobbe finalmente l'uomo dei ritratti. La sua fierezza, l'eleganza, l'ambizione... aveva provato pena per quell'uomo vedendolo entrare, ora provava ammirazione...
Lucius sorrise e poi sorrise a sua moglie come a comunicarle che era stata brava. Aveva fatto bene a portare lì suo nipote, glielo leggeva nello sguardo: quello era un Malfoy.
Quel codardo traditore del proprio sangue di suo figlio Draco aveva combinato qualcosa di buono nella sua vita in fondo...



Continua....ALL'INGRESSO DI CASA MALFOY
 
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