Happy Potter, Ossia... una carrellata di stupidaggini.

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Guybrush_Threepwood
view post Posted on 19/1/2007, 12:42




Adesso vi delizierò (o vi tortureò, a voi la scelta), con ogni delirio che mi verrà in mente... hihihihihihih

Chiunque avesse un minimo di morale, o rispetto per la propria persona e dignità NON deve assolutamente leggere il testo seguente.

<happy Potter, Pillola Nr.1>
La scena si svolge nella seminterrato sottostante la sala grande di Hogwarts, il nome di Harry è appena uscito dal calice di fuoco e tutti i presenti stanno valutando sul da farsi.
Silente: Rimetto la scelta a te Burty!
Burty Crouch: Il signor Potter non ha scelta, il calice di fuco costituisce un contratto magico vincolante. (disse in tono grave), lui è da stasera... un campione Tremagli.
Moody: “MITICOI!!!” (da leggere con la voce di Homer Simpson)

<happy Potter, Pillola Nr.2>
Siamo al capitolo finale del settimo libro, Harry e Voldemort sono ormai faccia a faccia per lo scontro finale. Harry è messo malissimo e Voldemort è ancora in piena forma.
“Come speri di battermi Potter!!!” Disse in tono di scherno, “io ho ancora due Hoercrux,... ho vinto su tutti i fronti Harry, non solo perché sono molto più furbo di te, ma anche perché sono immortale,... e te lo dimostrerò Harry Potter, dandoti la possibilità di colpirmi con uno dei tuoi incantesimi.” Disse Voldemort con aria piena di se, la vittoria era ormai sua e si sentiva immortale. “Avanti Potter!” Ordinò il principe oscuro.
Harry puntò la bacchetta versò il suo eterno nemico: “Accio bacchetta di voldemort!!!”
(Immaginate la faccia di voldemort quando vede la sua bacchetta sfilarsi dalla mano. Ndr)
 
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view post Posted on 24/1/2007, 02:25
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Che fissaaa!!!! Ma ve lo immaginate!!! XDDDD
 
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Guybrush_Threepwood
view post Posted on 3/4/2007, 14:49




Visto che qualcuno ha rispvegliato questa Terribile discussione.. eccovi un altra postilla....

(Non é mia ma raccattata igniobilmente dal WEB)

Cosa direbbero i messaggi delle segreterie telefoniche dei personaggi di Harry Potter!

severus piton
100 punti in meno a grifondoro se è stato un grifondoro a chiamarmi, per gli altri sono momentaneamente occupato a intrattenere l'illustre collega remus lupin, che non ne vuole sapere di collaborare...
...
....
....
per una pozione, naturalmente.

Sibilla Cooman
il mio occhio interiore vede chiaramente che in questo momento, mentre mi chiami io non sono in casa, morirai entro l'anno, quindi è inutile lasciare messaggi... e cmq io so chi sei... e si lo so lo so... e morirai si... vedo il GRAMO che corre alle tue spalle! ah! ti sei girato scommetto!!! funziona sempre.. mhuhauhaauh....

Voldemort
questa è la segreteria telefonica del più grande, bello, carismatico cattivo nonchè il più grande mago che abbia mai camminato su questo pianeta, se sei un Auron dai il tempo al pc di capire la tua posizione e manderò al più presto i miei mangiamorte per sterminare te, la tua famiglia, e si, anche la mucca(se ne hai una) se sei uno dei miei fidati mangiamorte sei pregato di correre subito da me, è la 30° volta che rischio di essere sconfitto da quel culattone raccomandato di harry potter... e porta un aspirina

Sirius Black
Al momento non sono disponibile, sto scappando da un gruppo di dissennatori, e la cosa che mi preoccupa è che sembrano non volersi fermare a un bacio, rispondo presto(se sopravvivo °-°"")
 
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view post Posted on 3/4/2007, 15:10
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NOOOO!!!!! XDDDDDD

BELLISSSIMEEEEE!! :ahahah:
 
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view post Posted on 18/4/2007, 18:57
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Studente

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Anche a me ne è venuta una, anche se non il massimo.

4° anno, finale di Quidditch.
Un Marchio raffigurante un teschio aleggia nel cielo, dalle nuvole grigie.
Hermione sconvolta <harry! Il Marchio AFROAMERICANO!>
XDXDXDXDXD
 
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Guybrush_Threepwood
view post Posted on 18/4/2007, 21:33




MA NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Bauhauhauhauhauahuahuahauhauhauhauhauahuahuahuahauhu!!!!
 
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Ngiccogeko92
view post Posted on 18/5/2007, 19:23




quelle delle segreterie erano stupende..... specie quella di sirius.....
 
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Smile172
view post Posted on 19/5/2007, 11:37




ahahahaha! divertentissime...posso provare ank'io a scriverne una sulle segreterie? poi ditemi se vi piace...se no provvederò a farle sparire subito!XD
risponde la segreteria telefonica di harry potter...al momento nn sn reperibile(probabilemente xkè voldemort starà ancora tentando di farmi fuori)...cmq siamo nel XXI sec. quindi saprete come funziona la segreteria telefonica, allora lasciate un msg dopo il... BEEEP!
SPOILER (click to view)
scusate forse fa davvero pena...
 
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Ngiccogeko92
view post Posted on 19/5/2007, 14:55




SPOILER (click to view)
I have no words...... inglese fatto in casa.....
 
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Smile172
view post Posted on 19/5/2007, 15:02




SPOILER (click to view)
oh! come on geko! this isn't so terrible as "aggrappati"
 
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Guybrush_Threepwood
view post Posted on 19/5/2007, 15:11




CITAZIONE (Smile172 @ 19/5/2007, 12:37)
ahahahaha! divertentissime...posso provare ank'io a scriverne una sulle segreterie? poi ditemi se vi piace...se no provvederò a farle sparire subito!XD
risponde la segreteria telefonica di harry potter...al momento nn sn reperibile(probabilemente xkè voldemort starà ancora tentando di farmi fuori)...cmq siamo nel XXI sec. quindi saprete come funziona la segreteria telefonica, allora lasciate un msg dopo il... BEEEP!
SPOILER (click to view)
scusate forse fa davvero pena...

:hihi:

No tranquilla...
BUAHAUHAUHAUHAUHAUAHUAHUAHUAH!!!

Rientra perfettamente nello spirito di questo TOPIC!
 
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Smile172
view post Posted on 19/5/2007, 15:15




SPOILER (click to view)
menomale è la prima vera risp ke scrivo su qst forum
 
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view post Posted on 19/5/2007, 19:36
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ihihih :hihi: Ho trovato questa BELLISSIMA fanfiction su internet... e DOVEVO proporvela! :ahah: Chiedo scusa anticipatamente.. è stato più forte di me :P


IL FILTRO

Draco Malfoy, insieme a Tiger e Goyle sedeva sugli scalini della scuola cercando di inventarsi qualcosa da fare: quel Sabato gli allenamenti di Quidditch erano sospesi a causa di uno sciame di api carnivore, sfuggite a quel buono a nulla di Hagrid, che avevano scelto i cerchi del campo di gioco come struttura portante del nuovo alveare.
Fare i compiti non sembrava una buona idea e così i tre stavano cercando di escogitare qualcosa, quando Ginny Weasley uscì per fare una passeggiata. Malfoy la seguì con lo sguardo meditabondo, poi sorrise malignamente per l’idea che aveva appena avuto e abbassò la testa per informare a bassa voce i suoi compari.

Quella mattina la nebbia si era alzata subito e aveva lasciato posto ad uno splendido sole, insperato per l’inizio di Ottobre, così Ginny aveva deciso di approfittarne per prendere un po’ d’aria e andare a raggiungere Ron ed Harry, che stavano aiutando Hagrid a recuperare le api.
Era a metà strada dal campo di Quidditch quando si sentì chiamare: Draco Malfoy con i suoi inseparabili amici stavano venendo verso di lei.
- Non dovresti entrare nel campo! – la avvisò stranamente gentile Malfoy.
- Già, quelle api sono pericolose! – continuò Tiger con un sorriso ottuso.
- Non è che invece potresti aiutarci? – domandò Goyle con un sorriso storto.
Ginny sapeva bene di che pasta fossero fatti quei tre e non si fidava di quella apparente gentilezza: che cosa volevano da lei?
- Voi chiedete aiuto a me? Che cosa posso sapere più di voi che siete più avanti?
Malfoy si avvicinò con aria cospiratrice.
- Vedi, ho trovato una ricetta per un filtro d’amore: dopo averlo bevuto il prescelto o la prescelta si innamora della prima persona che vede, però gli ingredienti che servono sono quelli che avete voi del 4° anno, noi ne abbiamo di completamente diversi e così… mi chiedevo se tu ce ne puoi dare un po’…sai, c’è una ragazza che m’interessa… - concluse abbassando gli occhi con espressione imbarazzata.
Ginny lo guardò sospettosa.
- Perché non li chiedete a qualcuno dei Serpeverde?
Malfoy si guardò attorno e abbassò la voce.
- Vedi, la ragazza che mi interessa è della mia casa, naturalmente, ed è proprio del 4° anno… Capisci?
Ginny continuava a non fidarsi.
- E perché lo vieni a chiedere proprio a me, che sono la sorella di Ron?
Malfoy strascicò un piede per terra.
- Beh, tutti sanno che sei innamorata di Potter! – Ginny arrossì violentemente – e così ho pensato che tu puoi capire cosa vuol dire amare senza essere corrisposti. Il filtro è molto debole: serve solo affinché la persona amata si accorga di noi e dura pochi giorni… non potresti aiutarmi? In cambio potrei darti la formula…
L’idea di Harry che si accorgeva di lei fece cadere la diffidenza della ragazza.
- Beh… immagino che potrei… Ma tu mi assicuri che è un filtro debole? Sai, non vorrei avere problemi…
Malfoy le posò una mano sulla spalla con fare rassicurante.
- Non ti preoccupare, è come ti ho detto: neanche io voglio problemi. Allora, ci vediamo questa sera, subito dopo cena, vicino al quadro con il coniglio occhialuto al primo piano.

Quella sera Ginny, di ritorno nella torre dei Grifondoro, appariva circospetta ed agitata: dentro una tasca aveva una pergamena con su scritte certe istruzioni per un certo filtro d’amore, gli ingredienti e la formula da pronunciare.

Il giorno dopo la ragazza appariva nervosa e sfuggente: evitò la compagnia dei fratelli e dei compagni e appena poteva scompariva da qualche parte.

La sera avvicinò Harry che stava parlando con Ron.
- Ehm, scusa Harry?
Potter si girò.
- Ciao Ginny. È tutto il giorno che non ti si vede!
- Beh, ecco… potrei parlarti in privato? –finì arrossendo.
I due ragazzi la guardarono perplessi.
- Cos’è che devi dirgli? – le chiese Ron, con un sorrisetto sulle labbra.
- Non sono cose che ti riguardano! – rispose la sorella arricciando il naso. Poi più dolce.
- Posso rubarti un minuto Harry? Non ci vorrà molto…
Il ragazzo si strinse nelle spalle.
- Certo! Ron ci vediamo nella torre!
E seguì Ginny che lo condusse al primo piano, in disparte.
- Ginny, che mi devi dire di tanto segreto?
La ragazza si girò.
- Potresti assaggiare questo e dirmi se ti piace? – Gli chiese, porgendogli un’ampolla e sciorinando la bugia che aveva elaborato. – Vedi, è un succo di frutta che ho fatto io, ma non voglio che i miei fratelli lo sappiano prima di sapere come è venuto: se fosse brutto mi prenderebbero in giro.
Io l’ho assaggiato e mi pare buono, ma ho gusti un po’ strani e poi ho paura di non riuscire ad essere imparziale. – Finì tutto di un fiato.
Harry prese il contenitore sorridendo.
- Tutto qui? Credevo chissà cosa… d’accordo, vediamo come è…
E alzando la testa inghiottì il liquido ambrato, il cui sapore era effettivamente buono.
Stava per abbassare lo sguardo su Ginny che attendeva trepidante…

- Potter! Weasley! Cosa state combinando quassù?
Harry si girò ad incontrare lo sguardo indagatore del professor Piton.
Ginny restò senza fiato. Poi un gridò strozzato le uscì dalla gola.
- AARGH… NOO!
Harry e Piton si girarono a guardarla stupiti.
- Weasley, ti stai strozzando? – chiese Piton, stringendo gli occhi sempre più sospettoso. – Cosa state combinando qui?
- Nulla d’illegale – rispose Harry cercando di non far trasparire la rabbia. - Possibile che non si possa mai stare in pace senza che compaia lui a interferire?- pensò il ragazzo infastidito.
- Stavamo solo parlando. – concluse.
Piton li guardò torvo.
- Non avete bisogno di stare così lontano dalla vostra torre: filate via prima che vi tolga dei punti! – E sembrava cercare solo un pretesto per farlo.
Potter sospirò.
- Vieni Ginny.
E la ragazza lo seguì terrea in volto.
Una volta fuori dal campo visivo del professore di Pozioni si girò.
- Sai, è buono quel tuo succo di frutta… ma, cos’hai?
Ginny era sul punto di scoppiare in lacrime.
Guardò Harry e scoppiò a piangere singhiozzando e scappando via.
Harry la guardò allibito: è vero che Piton suscitava emozioni infelici, ma fino a quel punto!
- Ginny! – la chiamò, ma la ragazza era scomparsa alla velocità della luce.
Riflettendo sullo strano comportamento della ragazza Potter tornò alla torre e riferì il tutto a Ron.
-Strano! – disse l’amico – Non mi ero mai accorto che Ginny avesse velleità gastronomiche, comunque le donne sono strane: probabilmente le lacrime erano dovute alla rabbia perché Piton vi ha interrotti. Ti voleva tutto per sé! – E ridacchiando si distesero a dormire.

Quella notte Harry fece strani sogni… strani davvero: sognò che Piton era gentile con lui e gli dava dieci punti per aver risposto ad una domanda, lodandolo poi davanti a tutta la classe.
Al risveglio, il mattino dopo, Harry pensò a cosa poteva essere dovuto quel sogno: in realtà non gli importava assolutamente nulla di ciò che Piton poteva pensare di lui! Non voleva le sue lodi e gli sarebbe bastato essere lasciato in pace…bah, i sogni sono strani.

A colazione, però, continuava a pensare all’insegnate di Pozioni: in fondo non poteva biasimarlo completamente per come si comportava con lui.
Il primo anno lo aveva sospettato di essere in combutta con Voldemort mentre lui gli aveva salvato la vita… Durante il terzo anno, poi, gli aveva fatto perdere l’Ordine di Merlino: Sirius era innocente, ma se nella Stamberga Strillante avessero provato di più a convincerlo, invece di dargli del patetico e stenderlo con l’Expelliarmus…
Ma insomma, cosa stava pensando?! Piton era disgustoso, l’aveva salvato, ma poi aveva incessantemente cercato di farlo espellere e gli toglieva punti a tutto spiano senza ragione! E fosse stato per lui, avrebbe consegnato Sirius e Lupin ai dissennatori!
- Questa mattina sono rimbambito! – pensò, alzando gli occhi su Piton, seduto al tavolo dei professori.
- Infondo non è così disgustoso, quando non ringhia… sì, sono decisamente rimbambito questa mattina!

Harry cominciò ad intuire che qualcosa non andava durante le lezioni di quella mattina…

Durante l’ora di Incantesimi ripensava a Piton che, quando era entrato ad Hogwarts, conosceva più incantesimi di quasi tutti gli studenti del settimo anno – doveva essere un genio, particolarmente dotato…
“dotato”?
“Dotato” in che senso?
E qui Harry pensò che simili giochi di parole non erano da lui!

Durante Erbologia pensò che un vaso di Margherite Canterine o di Girasoli Risplendenti avrebbe reso meno tetro lo studio del professore di Pozioni, così freddo e oscuro … povero Piton… EEHH? Come sarebbe a dire “povero Piton”? Ma se probabilmente ci aveva lavorato per renderlo così spiacevole!
E poi che gliene importava?

Durante l’ora di Divinazione provò il forte impulso di conoscere ogni cosa del professore Piton: era soprattutto preoccupato per il suo futuro, se era vero che stava riallacciando rapporti con i Mangiamorte …poverino! ANCORA?

Durante la lezione di Difesa dalle Arti Oscure pensò che tutti loro ne avrebbero saputo di più se Silente si fosse deciso a dare la cattedra a Piton… no comment!

Per ora di pranzo Potter era alle soglie della disperazione, ma si rifiutava categoricamente di dare un nome a quello che gli stava succedendo, perché era troppo orribile e assolutamente senza senso (N.d.A. comunque il nostro ragazzino non è un mostro d’intelligenza: sei in una scuola di stregoneria e ti stai innamorando dell’essere che detesti perfino più del purè di cavoli! Anche un babbano penserebbe ad un filtro d’amore, ma il nostro no! Lui detesta l’evidenza lampante!)
Ron ed Hermione si erano accorti che qualcosa non andava: Harry era taciturno e pensieroso, ogni tanto arrossiva e scuoteva violentemente la testa, ma quando chiedevano cosa gli stesse succedendo, lui si limitava ad un laconico “Niente!”.

Nel pomeriggio pesanti nuvolosi si stavano addensando nella già uggiosa vita di Potter: era Venerdì e, come al solito, le ultime due ore erano riservate alla lezione di Pozioni.
Durante il pranzo non era riuscito a trattenersi dal lanciare frequenti occhiate a Piton, chiedendosi quanti anni poteva avere, notando come il nero gli donasse e come fosse educato a mangiare con la bocca chiusa.
Per tre volte Piton, alzando lo sguardo, aveva sorpreso Potter a fissarlo e la cosa lo rendeva sospettoso e nervoso: per lui Potter era una sciagura vivente, un tornado distruttivo, da temere se si volgeva verso di te e lui si stava ancora leccando le ferite delle disgraziate occasioni in cui la sua strada e quella di Potter si erano incontrate.
Quindi entrambi avrebbero evitato volentieri il nuovo incontro, anche se per ragioni diametralmente opposte.

Grifondoro e Serpeverde si ammassarono fuori dall’aula di Pozioni, attendendo l’arrivo del professore.
Draco aveva l’espressione del gatto che si è mangiato il topo, anche se il suo piano originale era totalmente diverso (il ragazzo non aveva idea delle sublimi conseguenze che si stavano realizzando!), ma Potter, occupato a guardarsi la punta dei piedi mentre Piton si avvicinava (“occhio non vede, cuore non dà di matto”) non se ne accorse.
In aula la situazione si fece subito critica: Potter era deciso a non guardare in faccia Piton, ma doveva copiare gli ingredienti della pozione dalla lavagna ed il professore era pericolosamente vicino alla scritta.
Fisso lo sguardo sulle lettere bianche e scrisse la prima riga, quando arrivò alla seconda riuscì a maledire i capelli di Piton: il professore era dritto in piedi, al bordo della lavagna e un capello fuori posto attraversava la prima lettera di un ingrediente. Gli occhi di Potter si appuntarono sulla punta del capello e poi, fuori controllo, risalirono lungo il capello stesso, raggiunsero la folta capigliatura, gli girarono intorno, ne seguirono il contorno, da questa passarono alla linea del mento, poi, al contorno della guancia, dello zigomo e lì scattarono verso gli occhi, neri e tempestosi che lo stavano scrutando.
Potter fu attraversato da un brivido ed ebbe una fulminea quanto sconvolgente visione del professore, come doveva apparire senza vestiti.

Piton strinse le labbra: Potter lo stava fissando di nuovo, perso in chissà quali pensieri.
Il ragazzo abbassò immediatamente gli occhi, arrossendo imbarazzato.
- AARRGH!! – stava pensando. – Non posso pensare simili cose!!! Senza tener conto che è un uomo… beh, non sono sicuro che sia un essere umano, ma comunque è un maschio e a me piacciono le ragazze, LUI è Piton! Lui, un incrocio tra un gargoyle e una iena, anzi tra un gargoyle ed un serpente a sonagli!
Io lo odio! Con quegli occhi neri, tenebrosi e splendidi… NO! CHE SPLENDIDI!… Aargh!
E così via di seguito. E mentre nella mente di Harry la ragione si azzuffava con pensieri indecenti e pulsioni insane, Piton, ignaro, diventava sempre più sospettoso e irritato.

La lezione proseguì, mentre i minuti scorrevano lenti ed Harry trovava difficile concentrarsi sulla pozione che stava preparando.
Il professore prese a passare tra i banchi e si fermò davanti al banco di Potter che lo stava di nuovo fissando con uno sguardo da ebete.
Piton non avrebbe mai annoverato tra i suoi pregi la pazienza, che brillava per la sua assenza, e Potter aveva la spiacevole capacità di fargli saltare i nervi se appena poggiava lo sguardo su di lui.
Così ritenne di avere sopportato abbastanza le sue occhiate insolenti: dopo aver gettato un’occhiata disgustata alla cosa informe che ribolliva dentro il calderone – Sbagliata per colore! Sbagliata per consistenza! Sbagliata per odore e quindi sicuramente per effetto! 1= - si appoggiò al banco e si sporse verso Potter, con gli occhi ridotti a due fessure.
- Potter! Non mi piace come mi stai fissando da questa mattina! Che ne dici di mettermi al corrente dei tuoi pensierini?
Il suo viso si era avvicinato in modo pericoloso a quello del ragazzo, ma Harry, completamente fuori di testa, stava pensando alle splendide risonanze della profonda voce del professore, agli occhi che luccicavano sotto le lunghe ciglia, a quelle labbra così vicine ed invitanti (del tutto inconsapevolmente!) e …
- Oh no!! Non posso fare una cosa simile!! No! No! No! Non voglio morire così giovane…
ma mentre la ragione, sdegnata, prendeva a calci i “pensierini”, il corpo aveva deciso di fare per conto suo ed era partito, infischiandosene dei rischi: si tese in avanti, la testa si inclinò leggermente e depose un bacio dolce, ma deciso sulle labbra di Piton.
Il professore scattò all’indietro, come se lo avesse punto una tarantola, mentre gli occhi si spalancavano sconvolti.
La mente di Harry era in coma per un colpo apoplettico.
L’altro, allucinato, era quasi certo che Potter si fosse spalmato di veleno le labbra e lo avesse avvelenato.
Il silenzio nell’aula era assoluto.
I compagni di classe erano pietrificati, tranne un cretino che stava facendo due più due.
Piton fu il primo a riprendersi dallo shock.
Una cosa per volta!
- Tutti fuori! – ringhiò, cercando di non far tremare la voce. – Tranne te, Potter! – sibilò quindi, con il tono di una condanna a morte.
Quindi si girò e raggiunse la cattedra, dietro la quale si sedette, scuro come un temporale.
I ragazzi raccolsero tutte le cose e uscirono precipitosamente, prima che cominciassero a volare i fulmini, mentre quello scellerato di Potter pensava, eccitato, che sarebbe rimasto da solo con lui… iihh!!

Rimasti effettivamente soli, Piton appoggiò il mento alle mani intrecciate e lo fissò.
- Cinquanta punti tolti a Grifondoro per la tua insolenza e per avermi insultato davanti a tutta la classe!
Da quando un bacio è un insulto? – pensò Potter, ma, d’altronde, chi avrebbe potuto scambiare quel bacio per un segno d’affetto? Tra loro due? Anche un eccessivo ottimista come Silente avrebbe pensato che, probabilmente, Harry voleva dare un morso al naso di Piton e aveva sbagliato mira…
- La tua punizione – stava continuando il professore – ti sarà comunicata quando avrò escogitato qualcosa di veramente atroce!
Potter impallidì.
- E adesso, suppongo che tu abbia una spiegazione convincente…
Veloce come la luce, il pallore di Potter divenne rossore “pomodoro maturo”, mentre i suoi desideri infami e ormai totalmente fuori controllo imperversavano nella mente.
E adesso cosa gli dico? Che vorrei baciarlo ancora e CENSURA e poi vorrei CENSURA! (< CENSURA arrossita per la vergogna! N.d.A.).
Si guardarono in silenzio.
Doveva dirgli qualcosa, ma non gli veniva in mente nessuna scusa plausibile, così, per una volta, decise di dire la verità.
- Io non so cosa mi ha preso… - iniziò. – Ma è da questa mattina che ho pensieri strani… su di lei… glielo giuro, non so perché!! Lei lo sa che io la od…, beh, cioè, non posso dire che lei sia il professore che adoro vedere la mattina appena sveglio…niente di personale… cioè…non ho certo una sua fotografia sul comodino…
Potter stava sudando e Piton lo guardava, cercando di reprimere un ghigno dovuto al piacere di vedere quel mostriciattolo, per una volta, perdere la sua baldanza… ma c’erano questioni più urgenti.
Poiché Piton era dotato (…e piantatela di pensare male, pervertiti!! N.d.A.) di un’intelligenza niente male, era arrivato all’evidenza lampante anche senza conoscere i particolari.
Bastarono pochi attimi per mettere insiemi indizi inquietanti.
- Potter – iniziò mellifluo – Ieri sera, quando ti ho trovato insieme a Weasley, non è che avevi appena bevuto o mangiato qualcosa?
Potter guardò adorante il professore: aveva sempre avuto il sospetto che sapesse leggere nel pensiero… oddio!!!
- …Beh, sì…
- E subito dopo hai guardato me.
- … sì…
- E circola la voce che la piccola Weasley abbia una passione per te.
- …
- Questo non ti fa venire in mente niente? – concluse, inclinando in modo assolutamente adorabile la testa.
Potter era perso in contemplazione: quando sorrideva, anche se un po’ malignamente, Piton era davvero splendido!
L’oggetto del desiderio sbuffò, chiudendo gli occhi: quella era già una risposta.
- Potter!! Torna con i piedi per terra e fissati le unghie!! Hai mai sentito parlare di filtri d’amore?!
Con un terribile sforzo di volontà Potter fece come gli era stato chiesto: come poteva rifiutare qualcosa al suo pucci pucci? (serva che vi spieghi che ormai la ragione era stata defenestrata? Dopotutto la Carrà dava del “pucci pucci” a Japino! N.d.A.)

Piton si alzò improvvisamente: in fondo tutti i filtri avevano un antidoto…almeno tutti i filtri a portata di quegli scalmanati! Bastava scoprire di quale di trattava.

- Per il momento va via: vado a fare due chiacchiere con la tua amichetta e poi ti farò chiamare…
Potter gli si avvinghiò al braccio.
- Davvero mi farà chiamare?
Piton si irrigidì sussultando e lo guardò come se fosse stato una piattola gigante: ODIAVA essere toccato, specie dai mostriciattoli a cui insegnava, ed essere toccato da Potter rischiava di scatenargli una crisi isterica.

- TOGLIMI LE MANI DI DOSSO, POTTER!! – sibilò, mentre gli si rizzavano i capelli.
Potter eseguì la richiesta a malincuore.
Piton lo fulminò con lo sguardo.
- Azzardati a rifarlo un’altra volta e risolverò tutti i tuoi problemi! Per sempre!

Fu un Piton decisamente insofferente quello che irruppe nell’aula di trasfigurazione, sbattendo la porta.
- Ginny Weasley, fuori!!
Gli studenti si girarono a guardare sorpresi il professore, Ginny fu assalita dalla paura e la McGrannitt passò dalla sorpresa all’irritazione.
- Severus, cosa significa questa irruzione?
- Significa – rispose Piton tra i denti – che ho immediato bisogno di parlare con questa piccola incosciente e tu prepara una punizione adeguata da darle quando avrò finito!
La McGrannitt si alzò in piedi.
- E per cosa, se mi è lecito saperlo?
- Per aver violato il divieto di fare filtri d’amore, per aver violato il divieto di usare filtri d’amore e per aver sbagliato obiettivo causando conseguenze raccapriccianti! Ora, se non ti dispiace, vorrei porre fine a questo “incidente” il più presto possibile, prima che la situazione degeneri, e per farlo ho bisogno della colpevole!
Ginny guardò disperata la professoressa, sperando in un atto di clemenza patriottica verso il Grifondoro, speranza vana: la McGrannitt le fece segno di seguire Piton!
Il professore condusse la ragazza nel suo ufficio, nei sotterranei, e quindi si sedette alla scrivania.
- Allora Weasley, questo incontro potrebbe essere molto corto e relativamente indolore, sta a te decidere: dimmi che ingredienti hai usato e dove lo hai trovato.
Weasley, tremante, non si sognava neanche di provare a mentire o dissimulare, anche perché poteva immaginare cosa stesse succedendo a Harry. Quindi, docilmente elencò gli ingredienti che aveva usato.
Piton assentì, un semplice incantesimo Amor d’Oculus.
- …e poi ho usato la formula “Sempiterna”!
Piton si irrigidì, poi alzò lo sguardo: gli era sembrato di aver sentito la parola “formula”, ma non c’era nessuna formula da usare con quel filtro, e quello che gli era parso di sentire dopo era assolutamente impensabile.
- Come hai detto? – il tono era glaciale.
Ginny lo guardò spaventata.
- Che mentre facevo il filtro ho pronunciato la formula “Sempiterno Amor…usque ad mortem …aut amor fiat!” mi sembra…
Piton sbiancò e se non fosse stato seduto sarebbe caduto. Un brivido gelido lo attraversò e la vista gli si appannò, mentre il cervello registrava il significato di quell’incubo.

Passarono alcuni minuti in silenzio, Piton non riusciva a pensare, poi lentamente mise a fuoco la ragazzina seduta di fronte a lui.
- Chi… - farfugliò, poi si schiarì la voce – Chi ti ha dato queste…indicazioni…
A Ginny non piaceva fare la spia, ma qualcosa, nel professore, le disse che da quella risposta dipendeva la sua vita.
- È stato…Malfoy… mi ha detto che lo ha trovato in un libro che aveva a casa…
Piton chiuse gli occhi, stringendo i braccioli della poltrona fino a farsi sbiancare le nocche, mentre i suoi sensi urlavano orripilati!
SILENTE! Lui conoscerà un antidoto… Lui DEVE conoscere un antidoto! È più potente di Voldemort e sa certamente più cose di un libro e anche se tutti i libri dicono che non c’è un antidoto lui mi dirà che invece c’è…a tutto c’è un antidoto…IO NON VOGLIO…IO NON POSSO!!!
Piton si rese conto che stava per avere un collasso: quel degenerato figlio di “DONNINA ALLEGRA” N.d.C., quel piccolo CENSURA doveva aver curiosato nei libri di Magia Oscura che quello sciagurato del padre teneva in casa.
Si ricordò di Ginny che lo guardava pallida: “qualcosa” le diceva che l’aveva combinata grossa.
- Torna in aula. – riuscì a dire, quindi, rimasto solo, pensò che una semplice espulsione non sarebbe bastata per Draco Malfoy… Fargli bere lo stesso filtro e fargli guardare il Platano Picchiatore già appariva più adeguato…neanche al Platano piaceva essere toccato!

Silente sedeva nel suo studio tranquillo, ignaro della tragedia che stava per abbattersi sul suo capo candido, e quando Piton bussò alla porta lo fece accomodare sorridente.
Quando Piton ebbe terminato di raccontargli cosa era successo il sorriso gli si era gelato sulle labbra ed i capelli non stavano ritti in testa solo perché la papalina li teneva giù. In compenso i peli della barba si erano arricciati e sembravano un barboncino attaccato al mento.
Piton lo guardò speranzoso solo perché la speranza è l’ultima a morire e la sua era particolarmente attaccata alla vita.
Silente si lisciò la barba.
- Credo che esista solo un metodo per annullare l’incantesimo e tu sai quale…
Piton si fece cinereo.
- Sta scherzando? È completamente ammattito? Se lo scordi! Anzi, metta fondo alla sua memoria e al suo vaso dei pensieri e tiri fuori l’antidoto!
Silente scosse la testa.
- Credi che sia un cilindro da prestigiatore? Non esiste un antidoto e lo sai bene… e adesso forse capisci meglio quanto sia pericoloso giocare con la Magia Oscura! Che pensi di fare con Draco?
Piton si lasciò cadere su una sedia, chiudendo gli occhi e sbuffando.
- Qualcosa di tremendo! Non ho ancora deciso cosa, ma sarà qualcosa che gli toglierà la pelle e farà accorrere qui suo padre. Al che lo prenderò da parte e darò una bella strigliata anche a lui!
E qui il professore se ne uscì in una serie d’improperi che fecero meravigliare Silente per le qualità stilistiche e l’origine antica e per lo più dimenticata di alcuni termini.
Esaurito tutto il repertorio, invero assai vasto, Piton socchiuse gli occhi e guardò di sottecchi il preside.
- Non esiste un antidoto, eh?… Bene, si tolga dalla testa l’idea che possa optare per il modo classico: non permetterei a Potter di mettermi le sue luride mani addosso neanche se fossimo rimasti solo noi due sulla Terra! – il solo pensiero lo fece rabbrividire e venire la nausea - …In una simile evenienza penso che mi suiciderei…
Lei mi ha assunto perché ne so più di chiunque altro in fatto di pozioni e conosco più incantesimi di quasi chiunque altro, lei e Voldemort esclusi, anche se per buona parte non li posso usare perché sono proibiti… Penso che mi andrò a chiudere in laboratorio e non ne uscirò finché non avrò creato un antidoto!
Silente lo guardò.
- Credo che la modestia non sia una tua qualità, ma d’altra parte sei un Serpeverde ed è vero che sei bravo con le pozioni, tuttavia credo che tu non sappia quanto sia difficile creare qualcosa che non esiste…
Piton restituì lo sguardo.
- È così che si evolve la magia, no? Ogni tanto qualcuno scopre qualcosa di nuovo e generalmente è mentre sta cercando di ottenere qualcosa d’altro: io otterrò quello che cerco semplicemente perché da questo dipende la mia sanità mentale! Non voglio fuggire come una preda braccata o emigrare per il resto della mia vita… e se trasformassi Potter in un pesce d’acqua dolce e lo mettessimo nel lago?
Silente lo fulminò con lo sguardo.
- D’accordo, niente pesciolino, ma non ho alcuna intenzione di permettergli di esaudire i suoi desideri! Troverò l’antidoto (cosa che mi darebbe anche diritto ad una ricompensa da parte del Ministero!).
Il preside notò che l’umore del professore era migliorato e l’idea poteva anche funzionare. E se poi non ci fosse riuscito… in fondo poteva prendere una droga e dormire per tutto il tempo e alla fine di tutto avrebbero rimosso il ricordo dalla mente di Potter, per non creargli traumi psicologici o conseguenze nella sfera sentimentale!…
Certo c’era il rischio che, anche sotto droga, Piton avrebbe potuto lanciare un’Avada Kevada sentendosi attaccato…o un altro incantesimo poco piacevole!

Piton scese le scale che portavano al suo laboratorio: non conveniva perdere tempo.
Girò un angolo e si bloccò di colpo: l’assatanato lo aspettava davanti alla porta.
- Potter, che diavolo ci fai qui?
Il ragazzo sospirò estasiato.
- Ha detto che mi avrebbe fatto chiamare ed ho pensato che potevo farmi trovare già qui…
Piton lo guardò di traverso e si avvicinò guardingo: diamine! Era solo un ragazzo e lui era un Mago Oscuro! Di che cosa doveva aver paura?
Alzando la testa avanzò più deciso e si avvicinò a Potter.
- Dovrai aspettare che… AARGH!
Potter era balzato in avanti e gli si era avvinghiato addosso.
- Ho tanto sentito la sua mancanza!!

Non fu una cosa del tutto volontaria: la mano che impugnava la bacchetta si alzò praticamente da sola e le parole dell’incantesimo uscirono senza bisogno di essere pensate. Fu una cosa del tutto istintiva. Isterica.
Ci fu un lampo e Piton si ritrovò con un bradipo peloso attaccato alle falde del mantello.
Aspettò un attimo che il respiro tornasse normale ed i brividi lo abbandonassero e cercò di staccarsi di dosso le zampette dell’animale.
Le zampe non mollarono!
I bradipi sono capaci di dormire appesi ai rami a testa in giù: hanno una presa molto decisa!
Contorcendosi il professore riuscì a sfilarsi il mantello: il bradipo spostò gli occhi e un’unghia.
- Gazza!!
Il custode apparve quasi subito.
- Desidera, professore?
Piton gli allungò il mantello con bradipo incorporato.
- Porta questo coso da Silente e digli che si è trattato di legittima difesa. Se ci tiene può riportarlo lui alle sembianze originarie, a patto che me lo tenga lontano! Ho i nervi alquanto scossi e non rispondo delle mie azioni se mi capita ancora fra i piedi!!

Iniziò un periodo molto lungo e poco piacevole per tutta Hogwarts: Piton passava ogni minuto libero nel suo laboratorio e spesso fumi dai colori più impensabili e dagli odori più improbabili (tutti disgustosi) risalivano le scale invadendo l’ingresso e asfissiavano i Serpeverde che nei sotterranei avevano gli alloggi.
Il professore dormiva poco e non perdeva tempo a curare il proprio aspetto: una specie di orso per aspetto e carattere teneva frettolose lezioni di pozioni.

Potter passava metà del suo tempo a rincorrere Piton e l’altra metà nelle forme dei più svariati animali, alcuni dei quali gli studenti non sapevano neanche che esistessero: tutti comunque molto lenti e goffi.

E Silente passava buona parte del suo tempo a disfare gli incantesimi di Piton: in un primo tempo aveva cercato di convincere il professore a trovare un’altra forma di difesa, ma dopo che Piton ebbe steso Potter con uno Stupeficium gli chiese di lasciar stare.

Nel frattempo l’aspetto orsesco del professore andava aumentando e ad un sempre maggiore irsutismo si aggiunse la perdita della parola: se qualcuno gli rivolgeva una domanda Piton rispondeva con un distratto grugnito. Tranne quando incontrava Potter e allora fuggiva, inseguito, sciorinando improperi spesso in lingue sconosciute.
Poi si stancava di correre, si girava, e trasformava Potter in un bruco di Cavolaia o in una sanguisuga.

Dopo circa un mese di esperimenti indiavolati Piton iniziò la sperimentazione: ripulitosi attirava Potter con uno sguardo dolce, Potter regolarmente abboccava, Piton lo afferrava per il collo e gli versava in gola i più recenti ritrovati.

Potter cambiò per tre volte il colore dei capelli, due volte il colore degli occhi, per un desiderio sconsiderato ingollò una piatina gigantesca di Cavoletti di Bruxelles, passò un giorno intero a saltellare come un coniglio (cosa che rese più difficile a Piton beccarlo per trasformarlo in una lumaca), e per cinque giorni si presentò a lezione con acconciature raccapriccianti (versione: “Ragazzo di colore degli anni ‘70”, “Elvis Presley”, “Mix i 4 Cugini di Campagna”, “yorkshire dopo acquazzone” e “Marylin Monroe”).

Dopo che Potter passò davanti a Silente con la permanente biondo platino, il preside si decise a parlare con lo Scienziato Pazzo, come avevano soprannominato Piton.
Aveva raggiunto la porta del laboratorio quando questa si aprì di botto e fu travolto da qualcosa di nero ed urlante.
Ci fu un groviglio di vesti e piedi e Silente di ritrovò faccia a faccia con Piton.
- Ce l’ho fatta!!! Sono sicuro!!! Questa volta funziona!!!
Piton si districò ed ignorando del tutto il preside, che stava cercando di riprendere fiato, partì come un razzo su per le scale.

Trovò Potter in giardino, occupato a sfogliare una margherita.
- M’ama… non m’ama… m’ama…
Piton si avvicinò quatto quatto alle spalle del ragazzo.
- Che risultato dà?
Potter si girò di scatto e si trovò accanto il professore che lo guardava con occhi dolci ed un sorriso da favola, che annientava del tutto quello di Gilderoy Allock.
Potter ingoiò a vuoto e si sentì sciogliere il cuore.
- Professore…
- Faresti una cosa per me? – la sua voce era più suadente di quella di una Veela.
- Sììì….
- Chiuderesti gli occhi?
Il cuore di Potter si arrestò un istante, poi prese a battere furioso, quasi volesse uscirgli dal petto.
Il ragazzo sospirò e chiuse gli occhi socchiudendo la bocca, in attesa di un bacio.
Le labbra di Piton erano stranamente fredde e dure… e strette e qualcosa di tremendamente amaro gli invase la bocca e gli scese giù per la gola.
Potter scattò indietro soffocando e tossendo convulsamente, mentre un bruciore gli invadeva tutto il corpo.

Quando riaprì gli occhi Piton era teso verso di lui: i capelli unticci gli ricadevano davanti al viso, gli occhi indagatori sembravano quelli di un predatore che scruta la preda ed un ghigno satanico gli aleggiava sulle labbra sottili.
- Aahh! – Potter indietreggiò.
- Allora Potter, vuoi ancora che ti baci? – Il tono di Piton era esultante.
Potter ricordò in un attimo tutte le follie che aveva fatto e come sentimenti squilibrati avessero eseguito un golpe nel suo cervello, mandandolo in tilt.
Aveva abbracciato Piton!!
Aveva inseguito per i corridoi Piton!!
Aveva baciato Piton!!!
La sua mente avrebbe prolungato l’esilio partendo di nuovo per le vacanze, ma il professore afferrò per un braccio Potter e lo tirò in piedi.
- Allora?
Potter arrossì come un peperone.
-…mi…mi dispiace… come ho potuto… comportarmi così?

- Sìì!!! Dimmi che mi odi! – Piton era raggiante.
- Beh, in effetti, cioè non vorrei che lei si offendesse…
- Non mi offendo!
- In effetti la trovo disgustoso e la detesto!
Gli occhi di Piton brillarono.
- Bravo ragazzo! Penso che darò cinque punti a Grifondoro per la risposta esatta!!! E altri cinque perché un riconoscimento del Ministero non me lo toglie nessuno: ho appena invalidato uno degli Incantesimi Oscuri più maledetti!!
Silente, ha visto?
Il preside si stava avvicinando ai due.
- ci sei riuscito davvero e ci hai messo solo un mese e mezzo… notevole! Davvero notevole!
E ammirò sorpreso Piton che per una volta sorrideva apertamente.

Quella sera i compagni di Potter lo festeggiarono per essere tornato con i piedi per terra, Ginny si profuse in mille scuse bagnate da lacrime e Potter, magnanimo, la perdonò, poi tutti andarono a vedere Draco Malfoy che cercava di abbracciare il Platano Picchiatore, che sventagliava isterico i suoi rami e Piton che aveva messo alle strette Lucius Malfoy e gli stava dando una strigliata niente male.

Rientrando nella scuola Potter guardò un’ultima volta Piton: come aveva potuto innamorarsi di lui? Anche se, quando sorrideva, non era poi così disgustoso…

Fine?


La Fonte
 
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Ngiccogeko92
view post Posted on 20/5/2007, 11:14




ahahahhahahaha... divertentissima..... sto ancora ridendo........stupenda.....
 
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35 replies since 19/1/2007, 12:42   506 views
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