Fan Fiction Harry Potter., O Altre....

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Guybrush!
view post Posted on 24/5/2007, 17:56




Non credo ci sia nulla da spiegare... :P

Ecco la mia, l'ho scritta tempo fa... forse andrebbe ricontrollata ma... non ne ho volgia.

L'ULTIMA NOTTE.
La fredda notte era appena calata sopra il cielo di Godric’s Hollow. Era una nottata strana, la luna era più luminosa del solito, eppure il suo bagliore pareva splendere di una luce ancestrale, quasi malvagia.
Un bambino stava dormendo nella sua culla, il suo respiro era tranquillo e regolare, nel suo viso vi era dipinta calma e tranquillità, non c’è n’era invece sul volto della donna che da qualche minuto lo stava osservando.
“Che c’è lily...?”. Un uomo dal bell’aspetto entrò nella stanza con fare calmo, si avvicinò alla donna per guardare meglio il suo viso, eppure non ebbe bisogno di attendere la risposta, tra i due non c’era mai stato bisogno di parole.
La donna lanciò un rapido sguardo a James, poi riportò la sua attenzione sul bambino.
“è cosi piccolo James... cosi puro... “ disse Lily con voce assorta. “non possiamo farli questo...”
James guardò il riflesso nei verdi occhi della moglie, e il cuore gli si strinse in una morsa di tristezza, avvertiva perfettamente la preoccupazione di Lily, sapeva perfettamente cosa significava, perché era la stessa sua preoccupazione.
Mosse qualche passo verso la finestra, e rimase ad osservare l’oscurità all’esterno, dal di fuori si iniziarono ad udire i ticchetti della pioggia, mentre una nuvola oscura stava per occultare il bagliore della luna. “lui non può trovarci qua...” disse James in tono grave.
La mano di Lily si posò sulla guancia del piccolo Harry, quasi per cercare di assimilare l’ingenua tranquillità del bambino. “qua non può trovarci,... è vero... ma ogni volta che abbandoniamo questa casa rischiamo la vita, rischiamo di lasciarlo solo... cosa gli succederebbe se noi non ci fossimo più,... quale sarebbe il suo destino...”.
James tirò la tenda della finestra, poi si avvicinò alla culla di Harry e posò la sua mano su quella della moglie Lily. “vuoi abbandonare l’ordine?” chiese James con voce gentile.
Lily ricambiò lo sguardo di James, nei suoi splendidi occhi verdi era presente un riflesso triste e malinconico. “ho solo paura che i nostri sforzi non bastino, e che sia tutto vano,... tu e Harry siete tutto ciò che ho di importante... e io sarei pronta a dare la vita per voi... eppure mi manca una vita tranquilla, mi manca poter andare in un parco in assoluta tranquillità, mi mancano le giornate spensierate...”.
James fece il giro della culla e si avvicinò a Lily. “Quando tutto questo sarà finito,... quando noi saremo liberi, ti prometto che avrai la vita che sogni...”.
I due si guardarono ancora per qualche istante, poi si baciarono. In quel momento tutte le preoccupazioni sembrano svanire, come se entrambi avessero la convinzione che il loro amore gli avrebbe protetti, eppure quello sarebbe stato l’ultimo bacio, e il loro amore non gli avrebbe protetti affatto, o almeno non avrebbe protetto loro due.
Dall’esterno su udì un sonoro CRAK, non gli fu difficile capire che quello era il suono provocato da qualcuno che si materializza, poi un boato, simile ad un colpo di cannone riecheggiò nella stanza. Lily e James si voltarono verso la porta che era stata appena scardinata da un incantesimo.
Una figura alta e longilinea si trovava sulla soglia, indossava una tunica nera e logora, il suo volto sembrava scavato dal male e dall’odio, come lo sembravano i suoi occhi, dipinti di un vuoto rosso abissale.
Per i due fu come se il cuore si fermasse, come se all’istante il sangue fosse diventato ghiaccio, come se ogni loro sogno si fosse infranto, perché avevano riconosciuto quella figura, la figura del mago più malvagio di tutti i tempi, la figura di Lord Voldemort.
James afferrò prontamente la sua bacchetta e la levò verso l’oscuro signore, con il braccio libero fece indietreggiare Lily in modo da fare da scudo a lei e a Harry.
“oh... che accoglienza scortese, da quando in qua si riceve un ospite puntandoli contro una bacchetta...”. Voldemort non aveva accennato ad un minimo movimento, si era limitato a seguire con lo sguardo vuoto i movimenti di James.
“Voldemort!!!, davvero pensi che tu possa essere il benvenuto?” Rispose James con la voce carica d’odio,... Voldemort lo aveva trovato, non riusciva a crederlo possibile. Aveva paura, ma non per se stesso, se lo avesse incontrato da solo sarebbe stato diverso, ma non a casa sua, non con Lily e Harry.
Voldemort mosse qualche passo in avanti, aveva la bacchetta di James puntata addosso, eppure la sua attenzione era rivolta all’arredamento della casa, quasi per lui James non rappresentasse la benché minima minaccia. “Bel posticino... sapete, era da tempo che vi cercavo, non vedevo l’ora di visitare casa vostra...”
James stava per chiederli come aveva fatto a trovarli. “Come ho fatto?” rispose Voldemort nonostante James non avesse formulato la domanda. “vi immaginavo più svegli,... solo una persona avrebbe potuto rivelarmi il vostro nascondiglio... e sono certo che sapete esattamente di chi parlo.”
Sul volto di James si dipinse odio, non poteva credere che uno dei suoi più vecchi amici lo avesse tradito. “Peter” sibilo tra i denti.
“Ottimo, vedo che iniziate a capire...” rispose Voldemort con la calma di uno che fa una chiacchierata tra amici, il suo sguardo fin’ora rivolto altrove si poso su James, stavolta con un espressione diversa, un riflesso malvagio e oscuro brillò nei suoi occhi da serpente. “vediamo se ora riesci a dirmi perché sono qua...”. sibilò Voldemort per poi iniziare a gioceherllare con la sua bacchetta.
Non ci fu bisogno di nessuna risposta, Lily e James lo avevano capito da subito, fin dal momento in cui l’avevano visto sulla loro porta, ma realizzarlo era difficile.
“Io stasera mi prenderò la vita di quel bambino, come mi prenderò la vita di quel maledetto purosangue che lo ha messo al mondo, io stasera metterò fine alle vostre inutili e patetiche speranze di sconfiggermi...”
James ne aveva abbastanza, non averebbe permesso a Voldemort di torcere un solo capello alla sua famiglia. Mossé rapidamente la sua bacchetta nel tentativo di colpire il suo avversario.
“Expelliarmus”.
Un raggio di luce rossa partì dalla bacchetta di James, ma Voldemort lo deviò con un gesto quasi distratto della mano. “Pensi davvero di potermi sconfiggere?... LO CREDI SUL SERIOOOO?”.
James stava per ripetere l’attacco, ma non ne avrebbe mai avuto il tempo. Voldemort mosse la sua bacchetta e un raggio di luce verde colpi James in pieno petto.
Il colpo sbalzò James all’indietro facendolo finire tra le braccia di Lily. “JAMMESSSSSSSSSSS!!!”.
La donna non era riuscita a dire una parola, terrorizzata da quella terribile presenza, era come vivere un incubo, un incubo terribile dove lei era la immobile osservatrice. La sua vita era appena stata spezzata, allo stesso modo di quella di James, ucciso solo per essersi schierato dalla parte giusta.
“fuori uno...” disse Voldemort con una tranquillità disarmante.
Lily adagiò il corpo di James per terra, un dolore fortissimo gli stava trafiggendo il petto, James sembrava addormentato. Lily guardò il viso di James, le sue labbra si posarono per l’ultima volta sull’uomo che aveva amato perdutamente, poi spostò lo sguardo carico d’odio sul suo assassino, prese la sua bacchetta e si parò davanti alla culla di Harry. Voldemort aveva rubato la vita di James, avrebbe preso la sua... ma non avrebbe toccato Harry, fosse anche l’ultima cosa che avrebbe fatto.
“Spostati di la sporca mezzosangue... che tu ci creda o no, non sono qua per uccidere te...” disse Voldemort che stata guardando Lily con sguardo curioso, come se stesse osservando un topo in gabbia.
“tu non lo prenderai...” Una lacrima scivolò sul volto della donna, eppure il suo sguardo era determinato, carico di una forza e di una consapevolezza che non aveva mai provato.
“Oh si che lo farò,... se avessi un minimo di cervello di leveresti di mezzo e salveresti almeno la tua inutile vita...”.
Sul volto di Lily comparve un sorriso amaro, come una sorta di sfida che lei non avrebbe vinto, ma che non avrebbe nemmeno perso. “sappi una cosa... che dovrai passare sul mio corpo...”
Lo sguardo di Voldemort si fece ancora più curioso, come se non riuscisse a capire cosa potesse spingere Lily ad agire in quel modo. “perché lo fai?”
“Tu non puoi capirlo vero?, già, il tuo animo è corrotto dal male, dall’odio e dalla crudeltà.,... è sarà proprio quello a sconfiggerti, perché tu sei privo della forza più grande, quella dell’amore.”
La risata di Voldemort riecheggiò fredda e crudele, come se quella che avesse appena sentito fosse stata la più grande delle idiozie, poi guardò Lily con sguardo carico d’odio e disprezzo. “come vuoi!”
Un secondo bagliore di luce verde colpì Lily in petto, la donna non aveva nemmeno tentato di difendersi, poco prima di essere colpita aveva chiuso gli occhi, richiamando a se un ultima immagine felice. “James... Harry...”
Voldemort si avvicinò alla culla, guardò con aria contrariata il corpo di Lily, ormai privo di vita. “Severus non sarà affatto contento...” poi i suoi occhi crudeli si posarono si Harry. Il bambino non poteva capire cosa era appena successo, eppure alla vista dell’uomo aveva iniziato a piangere.
“e quindi saresti tu il prescelto?... colui che avrebbe dovuto sconfiggermi... guarda invece cos’hai provocato... i tuoi genitori sono appena morti per mano della persona che avresti dovuto sconfiggere, hai perso Harry Potter!”
Un sorriso di crudele vittoria si dipinse sul volto scarno di Voldemort. Il mago oscuro prese la sua bacchetta e la puntò sulla fronte di Harry, consapevole di avere ormai vinto, eppure quella notte Voldemort non avrebbe vinto, quella notte sarebbe davvero stato sconfitto dall’Amore.
Quella notte sarebbe stata la fine e l’iniziò di tutto.
“Avada kedavra!!!”
 
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